INFEZIONI DELLE VIE URINARIE NEI BAMBINI: OCCHIO A ZINCO E VITAMINA D

Dopo quelle respiratorie, le infezioni delle vie urinarie sono le più comuni infezioni batteriche nei bambini. Se l’infezione riguarda la vescica si parla di cistite, mentre se riguarda il rene di pielonefrite. Entrambe sono molto favorite dalla presenza di anomalie anatomiche o funzionali dell’apparato urinario o della sua innervazione: ad esempio reflusso vescico-ureterale (leggi QUI di cosa si tratta), spina bifida, vescica neurologica (condizione in cui non si ha il controllo della vescica, e che può derivare ad esempio da traumi alla colonna vertebrale o ritardi cerebrali). Ma anche i bambini che trattengono l’urina troppo a lungo, che fanno pipì a letto, oppure che soffrono di stitichezza o di encopresi (che si fanno spesso la cacca addosso) hanno un maggior rischio di sviluppare infezioni urinarie. (Per una panoramica sulle infezioni urinarie nei bambini vedi questo articolo.)

Ci sono poi altri due fattori, meno noti, che aumentano il rischio di infezioni urinarie nei bambini: la carenza di zinco e la carenza di vitamina D.

Si tratta di condizioni comuni ma di cui spesso non ci accorgiamo. Di norma infatti non sono così severe da produrre sintomi eclatanti (ad esempio rachitismo nel caso di un importante deficit di vitamina D), ma sono tuttavia sufficienti per creare disfunzioni più sottili.

Ma perché proprio zinco e vitamina D? Cosa c’entrano con le infezioni urinarie?

Della vitamina D abbiamo parlato dettagliatamente in questo articolo. Questa vitamina, oltre al suo ben noto ruolo nel corretto metabolismo delle ossa, esercita importanti azioni immunitarie. È necessaria affinché le cellule delle vie urinarie possano produrre catelicidina, una sostanza che le aiuta a combattere eventuali batteri patogeni. Inoltre riduce la reazione infiammatoria che si scatena quando i batteri invadono le vie urinarie: ed è proprio questa infiammazione la responsabile della gran parte dei sintomi e dei danni ai tessuti risultanti dall’infezione. Dunque la vitamina D ottimizza le difese del sistema urinario nei confronti dei batteri dannosi, allo stesso tempo tenendo a bada l’infiammazione in modo da minimizzare i danni collaterali.

Lo zinco ha un ruolo chiave in molte funzioni della cellula e contribuisce anch’esso a regolare il sistema immunitario. Una lieve carenza di questo minerale essenziale è sufficiente per alterare le funzioni immunitarie, e la prima conseguenza è un aumento dello stress ossidativo e dell’infiammazione. Carenze più pronunciate – ma ancora modeste – compromettono la capacità del corpo di combattere le infezioni.

Inoltre vitamina D e zinco sono strettamente legati tra loro: è stata osservata infatti una correlazione tra i loro livelli nel sangue (se uno dei due è basso lo è anche l’altro) e si è visto che l’integrazione di zinco può far aumentare i livelli di vitamina D. Lo zinco è anche necessario affinché la vitamina D possa esercitare le proprie funzioni fisiologiche.

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L’associazione tra i livelli di zinco e/o di vitamina D e il rischio di infezioni delle vie urinarie nei bambini è stata valutata in alcuni studi scientifici, e si è riscontrato che una carenza di queste due sostanze predispone i bambini a sviluppare infezioni del tratto urinario. Il più recente di questi studi, condotto in Iran, è particolarmente significativo perché sono stati osservati esclusivamente bambini che non avevano nessun fattore di rischio noto per le infezioni urinarie: nessuna anomalia o disfunzione del sistema urinario, niente stitichezza, nessuna patologia di alcun genere. Inoltre, come accade per la quasi totalità della popolazione iraniana, tutti i maschi erano circoncisi, e sappiamo che la circoncisione riduce notevolmente il rischio di infezioni urinarie nei bambini. Insomma questi bambini non avevano nessuna ragione particolare per soffrire di un’infezione urinaria: eppure ne avevano una in corso.

Ebbene, i ricercatori hanno scoperto che ben l’80% di questi bambini aveva un’insufficienza di vitamina D, mentre il 60% un’insufficienza di zinco (72% tra quelli con pielonefrite). Per confronto, entrambe le insufficienze sono state riscontrate solo nel 17,5% di un gruppo di bambini sani analizzati come controllo.

Queste differenze, davvero notevoli, suggeriscono che livelli non ottimali di vitamina D e/o di zinco giochino un ruolo importante nella patogenesi delle infezioni urinarie nella maggior parte dei bambini senza altri fattori di rischio noti. La logica conseguenza (che però aspetta di essere confermata tramite studi specifici) è che correggere queste insufficienze potrebbe prevenire una buona quota di cistiti e pielonefriti pediatriche.

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Fonti scientifiche

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Prasad, A. S. (2020). Lessons learned from experimental human model of zinc deficiency. Journal of Immunology Research2020(1), 9207279. https://doi.org/10.1155/2020/9207279

Seifollahi, M., Arani, M. H., Shamsabadi, R. H., Nakhaie, S., Aghche, M. K., Azadchehr, M. J., & Sharif, A. S. (2024). Serum Vitamin D and Zinc Levels in Children with Urinary Tract Infection without Confounding Factors: A Case-Control Study. Medical Journal of the Islamic Republic of Iran38, 36. https://doi.org/10.47176/mjiri.38.36