La cistite interstiziale è una malattia invalidante praticamente sconosciuta a molti medici. Spesso si manifesta in modo simile alla normale cistite batterica, ma senza che ci sia alcuna infezione: test ed esami non rilevano nessuna malattia riconoscibile, eppure i sintomi possono arrivare ad essere così severi da compromettere completamente la vita quotidiana.
Quante persone soffrono di cistite interstiziale? Stabilire il numero esatto è difficile, perché non esistono esami che permettano di diagnosticare questa patologia con certezza. I dati più recenti relativi all’Italia parlano di 19 malati per ogni milione di abitanti (dati Istituto Mario Negri), quindi un totale di circa 1.150 malati. Numeri che fanno rientrare la cistite interstiziale nella categoria delle malattie rare.
Le donne sono molto più colpite degli uomini; spesso la patologia compare intorno ai 40 anni, di solito con sintomi relativamente sfumati che poi peggiorano raggiungendo la massima intensità nel giro di 5 anni al massimo. Trascorso questo periodo ci si può aspettare che non si verifichino ulteriori peggioramenti.
Purtroppo nella maggior parte dei casi sono necessari diversi anni per arrivare alla diagnosi, e si perde così tempo prezioso durante il quale la cistite interstiziale peggiora.
Sintomi della cistite interstiziale
Il sintomo più importante della cistite interstiziale, che la differenzia per esempio dalla vescica iperattiva, è il dolore, localizzato al basso ventre e che peggiora man mano che la vescica si riempie: infatti la cistite interstiziale viene anche chiamata “sindrome del dolore vescicale”. Il dolore può essere costante oppure intermittente, scomparendo magari per lunghi periodi di tempo e per poi ripresentarsi.
Non sempre il dolore è localizzato in corrispondenza della vescica: lo si può percepire all’uretra, alla vagina, al perineo, ai testicoli, all’addome, anche alla parte bassa della schiena e agli arti inferiori. Può anche, soprattutto all’inizio, non essere un vero e proprio dolore ma più un senso di disagio, fastidio, pesantezza.
Tipicamente è presente anche un aumento della frequenza urinaria: nei casi più gravi si può arrivare a urinare 60-80 volte al giorno. Alcuni pazienti percepiscono uno stimolo costante, che non passa mai, nemmeno subito dopo la minzione. Possono manifestarsi anche urgenza (cioè lo stimolo a urinare non aumenta gradualmente ma è fin da subito imperioso) e difficoltà nella minzione fino alla vera e propria ritenzione urinaria.
Nelle donne molto spesso è presente dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia).
In alcuni casi la cistoscopia, cioè l’esame endoscopico che consente di visualizzare l’interno della vescica, evidenza la presenza di piccole ulcerazioni dette ulcere di Hunner.
Cause della cistite interstiziale
Sulle cause della cistite interstiziale ancora non ci sono certezze. Esistono diverse ipotesi, che non necessariamente si escludono a vicenda. Le più accreditate sono:
- Un difetto nei glicosaminoglicani (GAG) che ricoprono la parete interna della vescica. Si tratta di uno strato simile a muco che protegge e impermeabilizza la mucosa vescicale. Per cause sconosciute i GAG perdono la loro funzione, con il risultato che l’urina riesce a filtrare nei tessuti sottostanti provocando infiammazione cronica.
- Un eccesso di mastociti nella mucosa e nella muscolatura della vescica. I mastociti sono cellule immunitarie che rilasciano istamina e altre sostanze infiammatorie.
- Un processo di tipo autoimmunitario, cioè il sistema immunitario dell’organismo attacca la vescica.
- Un’alterazione dei nervi che trasmettono le sensazioni provenienti dalla vescica, per cui fattori che normalmente non provocano dolore, come il riempimento della vescica, diventano dolorosi.
- Infezioni batteriche frequenti che possono scatenare un processo di infiammazione cronica. Moltissime persone che soffrono di cistite interstiziale hanno o hanno avuto infezioni urinarie ricorrenti.
Sembra inoltre che esista una predisposizione genetica che rende alcune persone più soggette di altre a sviluppare cistite interstiziale.
Terapia della cistite interstiziale
Esistono molti farmaci che possono essere prescritti contro i diversi segni e sintomi della cistite interstiziale. La terapia di base mira a riparare lo strato dei GAG, e a questo scopo spesso si utilizzano pentosano polisolfato sodico per via orale o acido ialuronico e condroitin solfato instillati direttamente in vescica. Contro il dolore i normali antinfiammatori non steroidei e il paracetamolo non sono efficaci; si utilizzano medicinali come idroxizina, amitriptilina, ketorolac. Altri farmaci mirati possono ridurre la frequenza urinaria e rendere più agevole la minzione. Può essere d’aiuto alcalinizzare le urine.
Se la persona soffre anche di infezioni urinarie, o per prevenire contaminazioni batteriche che porterebbero un grave peggioramento dei sintomi, è utile il D-Mannosio. Questa sostanza totalmente naturale e atossica si concentra nell’urina, dove ricopre i batteri impedendo loro di aderire alla vescica. In questo modo non possono causare alcuna infezione, e vengono semplicemente eliminati con la minzione.
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