CISTITE E CALCOLI RENALI: QUALE COLLEGAMENTO?

Cistite e calcoli renali spesso si presentano insieme. Perché? E come comportarsi in questi casi?

I calcoli renali sono “pietruzze” che si formano all’interno dei reni a causa dell’aggregazione delle sostanze minerali normalmente presenti nell’urina. Le loro dimensioni possono variare da quelle di granelli di sabbia (la cosiddetta renella, o “sabbiolina ai reni”) fino a quelle di una pallina da golf.

I calcoli più piccoli possono essere espulsi all’esterno insieme all’urina anche senza che il paziente se ne accorga. Spesso però, nel tentativo di eliminare il calcolo, nelle vie urinarie si producono contrazioni molto forti e dolorose che sono alla base della colica renale: un dolore violento, a ondate, localizzato al fianco o al basso ventre, che può stimolare anche nausea e vomito. Inoltre, al loro passaggio, i calcoli renali possono graffiare le pareti delle vie urinarie producendo sintomi simili a quelli della cistite: necessità di urinare di frequente, dolore o bruciore mentre si urina, ematuria.

Calcoli di grandi dimensioni non possono venire espulsi in modo naturale e rimangono bloccati nel rene, dove possono ingrandirsi sempre di più. Il rischio è che ostruiscano l’uretere, riducendo o bloccando il deflusso dell’urina. In questo caso l’urina si accumulerà nel rene (idronefrosi), e il suo ristagno faciliterà la proliferazione batterica e quindi la comparsa di infezione renale (pielonefrite). L’infezione renale si manifesta, oltre che con dolore al fianco o parte bassa della schiena, con febbre alta, spesso accompagnata da brividi, stanchezza e debolezza.

I calcoli renali possono avere diverse composizioni. Tre sono le più comuni:

  • Sali di calcio. Sono in assoluto i più comuni (75% di tutti i calcoli). In genere sono costituiti da ossalato di calcio, eventualmente associato a fosfato di calcio. Le proteine animali e il sale favoriscono l’eliminazione di calcio con le urine, quindi una dieta troppo ricca di questi nutrienti può aumentare il rischio di calcoli di calcio.

  • Struvite. Si tratta di un minerale formato da fosfato di ammonio e magnesio. I calcoli di struvite sono anche detti calcoli infettivi perché si formano in seguito a un’infezione batterica. Alcuni batteri infatti sono capaci di trasformare l’urea normalmente presente nelle urine in ammoniaca. Questa rende basiche le urine e facilita la formazione della struvite a partire dal magnesio e dal fosforo presenti nell’urina.

  • Acido urico. Si formano in genere nelle persone che hanno le urine molto acide: in queste condizioni infatti l’acido urico presente nell’urina precipita e forma cristalli che possono poi diventare calcoli. Una causa di ciò può essere un’alimentazione eccessivamente ricca di proteine animali (che acidificano le urine) e povera di frutta e verdura (che al contrario hanno un effetto alcalinizzante).

Ci sono poi, anche se meno comuni, i calcoli di cistina. Questi di norma si formano nelle persone che soffrono di cistinuria, una malattia genetica per cui l’aminoacido cistina viene eliminato nelle urine in grande quantità, e di conseguenza può formare calcoli.

cistite e calcoli renali

Cistite e calcoli renali: quale collegamento?

Molte persone con calcoli renali soffrono anche di cistiti ricorrenti. Perché? Sono i calcoli a causare la cistite, o viceversa?

In realtà il collegamento tra calcoli renali e cistite è doppio. Vediamo come funzionano le cose.

La cistite facilita la formazione di calcoli

Abbiamo già visto che, nel caso dei calcoli di struvite, le infezioni urinarie sono proprio la causa scatenante. Solo alcuni tipi di batteri però sono in grado di trasformare l’urea in ammoniaca e dare il via alla formazione di calcoli: parliamo di Proteus, Klebsiella, Pseudomonas, Staphylococcus, Providencia e Serratia, ma non del più comune Escherichia coli.

Tuttavia studi scientifici recenti hanno scoperto che i batteri urinari, tra cui E. coli, possono favorire anche la formazione dei più comuni calcoli di calcio. È stato osservato infatti che la presenza di batteri nelle urine incrementa la formazione di cristalli e la loro aggregazione, anche se il meccanismo non è ancora del tutto chiaro.

Tutto questo significa che chi soffre di cistiti ricorrenti ha un maggior rischio di sviluppare calcoli renali.

I calcoli facilitano lo sviluppo di cistite

I calcoli, come qualsiasi altro corpo estraneo presente nelle vie urinarie (ad esempio il catetere), sono facilmente colonizzabili dai batteri presenti nelle urine. Possono quindi diventare dei serbatoi batterici e alimentare infezioni ricorrenti. Alcuni studi, infatti, hanno trovato che nelle persone che soffrono contemporaneamente di cistiti ricorrenti e calcoli renali la rimozione dei calcoli spesso interrompe le recidive.

Prevenire i calcoli

I calcoli renali non hanno una sola causa, ma sono determinati da tanti fattori che agiscono di concerto. Su alcuni di questi non è possibile agire: ad esempio non possiamo cambiare il fatto di avere una predisposizione familiare alla formazione di calcoli. Altri invece possiamo modificarli:

  • Idratazione. Per prevenire la formazione di calcoli (di qualsiasi tipo) è importante bere acqua in abbondanza, in modo da mantenere l’urina sufficientemente diluita.
  • Alimentazione. Non esagerare con le proteine animali e con il sale, e mangiare abbondante frutta e verdura, può contribuire a prevenire i calcoli, soprattutto quelli di calcio.
  • Peso sotto controllo. L’obesità, il sovrappeso e una elevata circonferenza addominale sono tutti fattori che aumentano il rischio di calcoli.
  • Farmaci. Alcuni farmaci possono aumentare il rischio di produrre calcoli renali. Tra questi: aspirina, antiacidi, diuretici, alcuni antibiotici, alcuni antiretrovirali e alcuni antiepilettici. Sempre valida la norma di utilizzare i farmaci solo quando realmente necessari.
  • Cistiti ricorrenti. Come abbiamo visto, la presenza di batteri nelle urine favorisce la formazione di calcoli. Se soffri di frequenti infezioni urinarie, prova il nostro programma di integrazione nutraceutica pensato proprio per te!
Guida Cistite