Non solo bronchiti e otiti: anche le infezioni urinarie sono piuttosto comuni nei bambini.
Come per gli adulti, si tratta quasi sempre di infezioni batteriche che possono interessare solo la vescica (cistite) oppure anche il rene (pielonefrite), e il batterio Escherichia coli è responsabile nell’80-90% dei casi. A differenza di quanto accade nelle persone adulte, però, nei bambini non sempre le infezioni urinarie vengono subito riconosciute, perché i sintomi possono essere piuttosto generici, simili a quelli di un’influenza, e quindi far pensare a problematiche di altro tipo. Ecco perché è importante che i genitori conoscano i campanelli d’allarme di una possibile infezione urinaria.
Vediamo allora quali sono i sintomi e le cause delle infezioni urinarie nei bambini, quali i possibili rischi, e cosa fare.
Sintomi delle infezioni urinarie nei bambini
I sintomi di una infezione urinaria cambiano a seconda dell’età del bambino.
I neonati possono non avere alcun sintomo se non la febbre alta. Se è presente febbre (questo vale per tutte le età) significa che l’infezione è arrivata ai reni e si tratta dunque di pielonefrite, che se trascurata potrebbe, anche se raramente, causare danni renali. Ogni volta che un neonato ha febbre alta senza nessun altro sintomo, quindi, contattiamo subito il pediatra: è importante capire qual è il problema e iniziare al più presto la terapia.
Un neonato con infezione urinaria può anche presentare segni di malessere generale come inappetenza, sonnolenza, vomito o diarrea. Un altro possibile sintomo, che se presente deve far subito pensare a un’infezione urinaria, è la pipì maleodorante: infatti di norma le urine sono chiare, trasparenti e inodori o quasi.
Bambini un po’ più grandi, ma comunque sotto i due anni, possono presentare anch’essi febbre, urina maleodorante, vomito, diarrea, dolore addominale. Possono mostrarsi nervosi o piangere apparentemente senza motivo (la causa sono i bruciori mentre fanno pipì).
Dopo i due anni i sintomi delle infezioni urinarie nei bambini sono simili a quelli negli adulti, anche perché a questa età in genere i bimbi riescono a spiegare cosa sentono. Quindi i bambini con cistite avranno dolore o bruciore alla minzione, necessità frequente e urgente di urinare, dolore al basso ventre. Possono avere difficoltà a urinare oppure al contrario a trattenere l’urina, e quindi ricominciare a bagnarsi anche se hanno già smesso il pannolino da tempo; la pipì può avere un odore sgradevole. I bambini con infezione renale (pielonefrite) lamentano in genere dolore a un fianco o alla schiena dal lato del rene colpito, febbre alta, brividi e malessere generale.
Cause
Le infezioni urinarie nel bambino, soprattutto se piccolo, sono un indicatore di possibili malformazioni del tratto urinario. Molte di queste anomalie vengono diagnosticate prima della nascita, durante le normali ecografie; a volte però possono esserci problematiche non visibili dalle ecografie prenatali.
Le anomalie in questione possono essere di diverso tipo ma la più comune è il reflusso vescico-ureterale: la condizione in cui l’urina, dalla vescica, refluisce indietro negli ureteri a volte fino ai reni. Si stima che il 20-30% dei bambini di meno di tre anni con infezioni urinarie soffrano di reflusso vescico-ureterale; la probabilità aumenta più piccolo è il bambino.
Altri fattori che possono aumentare il rischio di infezioni urinarie sono:
- Stitichezza. Importante mantenere l’intestino regolare, puntando prima di tutto su un’alimentazione adeguata.
- Igiene intima scorretta. Nelle bambine deve essere effettuata dal davanti verso il dietro, e non viceversa. Nei maschietti è importante scoprire bene il pene.
- Trattenere l’urina. Può capitare, soprattutto nel periodo dello “spannolinamento”, che i bimbi rifiutino di fare pipì e la trattengano per molte ore. Può essere utile non dare troppa importanza a questo comportamento e farli bere di più.
Complicanze delle infezioni urinarie nei bambini
Le cistiti non creano in genere problemi seri. Più rischiose invece, per i bambini come per gli adulti, le infezioni renali. Quando i batteri raggiungono i reni, infatti, innescano un’infiammazione capace di danneggiare il rene stesso; nella zona danneggiata poi si formerà una cicatrice, e il tessuto cicatriziale non è in grado di svolgere le funzioni che competono al rene. Dunque una cicatrice renale determina una perdita di funzionalità del rene.
Se i danni al rene sono importanti potrebbero portare (anche in età adulta) a ipertensione arteriosa e insufficienza renale. Ma per fortuna conseguenze così serie sono rare. Le cicatrici renali si formano soprattutto nei bambini con reflusso vescico-ureterale grave che soffrono di pielonefriti ripetute; sono estremamente improbabili se il reflusso è lieve o inesistente.
Trattamento
Il trattamento medico standard delle infezioni urinarie nei bambini è una terapia antibiotica di 7-10 giorni. La fase acuta guarisce in genere senza problemi, ma a questo punto inizia il dilemma: che altro fare?
Come abbiamo visto la possibilità che sia presente un reflusso vescico-ureterale, che porterebbe probabilmente ad altre infezioni, è reale. Per questo i pediatri consigliano che tutti i bambini di età inferiore ai 3 anni che hanno avuto un’infezione urinaria con febbre facciano accertamenti per valutare eventuali anomalie delle vie urinarie.
Nella maggior parte dei casi è sufficiente un’ecografia dei reni e delle vie urinarie effettuata da un esperto ecografista. Esami più invasivi o complessi come la cistouretrografia o la scintigrafia renale sono di norma riservati ai pochi casi più difficili.
L’utilità di una profilassi antibiotica a lungo termine, per prevenire altre infezioni, è dibattuta e anch’essa probabilmente va ristretta ai soli casi più complicati. Teniamo anche presente che il reflusso vescico-ureterale nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente con la crescita del bambino.
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