Sappiamo bene che i batteri responsabili della cistite arrivano dall’intestino. Ma è tutto qui il ruolo giocato da quest’organo nella patogenesi della cistite?
Noi di NutraLabs siamo da sempre convinti che l’intestino sia il luogo dove in realtà la cistite ha origine. Se si presenta una cistite, nella grande maggioranza dei casi significa che c’è qualche squilibrio a livello intestinale che l’ha causata. E piano piano questa visione si sta diffondendo anche nella comunità scientifica. Anche i medici, che in passato si concentravano esclusivamente sul modo più efficace di eliminare i batteri dalla vescica, cominciano a portare la loro attenzione sull’intestino.
A riprova di questo nuovo interesse, nell’ultimo anno sono uscite, a breve distanza l’una dall’altra, diverse pubblicazioni che hanno come argomento il cosiddetto “asse intestino-vescica”: un termine che indica il fatto che intestino e vescica si influenzano a vicenda.
Cistite e intestino: nuovi studi
Uno di questi studi, condotto in Italia, ha analizzato per la prima volta la permeabilità intestinale in un gruppo di donne con cistiti ricorrenti. Risultato: quasi tutte le pazienti (14 su 16) soffrivano di disbiosi intestinale e intestino poroso! (Se non sai cos’è l’intestino poroso, leggi questo articolo).
Molte avevano anche disturbi gastrointestinali come difficoltà digestive, dolore addominale, gonfiore, diarrea o stipsi, in genere di intensità non severa. Ma alcune, pur in una situazione di disbiosi ed eccessiva permeabilità intestinale, non lamentavano alcun sintomo.
Si tratta di dati molto importanti per almeno due ragioni. Anzitutto rappresentano una prova a favore dell’idea, finora trascurata in ambito medico, che l’intestino poroso giochi un ruolo di primo piano tra le cause della cistite. Quando la parete intestinale perde la sua integrità, infatti, i batteri possono attraversarla e arrivare in vescica. Inoltre si tratta di un campanello di allarme per le persone che soffrono di cistite: l’intestino poroso le mette infatti a rischio di molte altre problematiche.
Un altro studio interessante, anch’esso condotto su un gruppo di donne con cistiti ricorrenti, ha confermato la presenza di disbiosi intestinale, con un microbiota caratterizzato da una ridotta biodiversità (la biodiversità è considerata segno di salute del microbiota) e bassi livelli di batteri produttori di acidi grassi a catena corta. Gli acidi grassi a catena corta vengono prodotti da alcuni batteri intestinali, tra cui i Bifidobatteri, per fermentazione delle fibre alimentari, e hanno funzioni benefiche per l’intero organismo, influenzando positivamente il metabolismo e il funzionamento del sistema immunitario e di quello nervoso.
Oltre alla disbiosi intestinale con riduzione di questi preziosi nutrienti, le donne con cistiti ricorrenti hanno mostrato, rispetto a quelle sane, differenze a livello della risposta immunitaria. Questo ha portato gli autori dello studio a formulare un’ipotesi innovativa. Partendo dalle conoscenze sul rapporto tra microbiota intestinale e sistema immunitario, dove un microbiota sano tiene sotto controllo lo stato di infiammazione dell’organismo mentre uno disbiotico al contrario lo amplifica, i ricercatori pensano che la disbiosi intestinale possa influenzare il modo in cui la vescica risponde al contatto con i batteri, esacerbando l’infiammazione.
In pratica la cistite non risulterebbe semplicemente dalla presenza di batteri in vescica, ma anche dall’eccessiva reazione dell’organismo a questi batteri. E questa sorta di ipersensibilità avrebbe le sue radici nella disbiosi intestinale e nel modo in cui questa impatta sulla risposta immunitaria.
La soluzione
Se la cistite nasce nell’intestino, come da sempre i naturopati sostengono e ora anche la medicina ufficiale comincia a riconoscere, è chiaro che per contrastarla occorre ripristinare l’equilibrio a livello intestinale. E questo è infatti uno dei principali obiettivi del programma di integrazione che abbiamo pensato per chi soffre di cistiti ricorrenti. Leggi la nostra Guida e scopri di cosa si tratta!